Le metastasi al fegato sono un tumore che non inizia nel fegato. Inizia in altre parti del corpo, spesso colon, e arriva al fegato. A chi assiste una persona con metastasi al fegato, i sintomi della fase terminale devono essere noti. Danno molte indicazioni su come comportarsi.
Vediamo quindi insieme come identificare i sintomi finali in pazienti con metastasi epatiche.
Vediamo inoltre alcuni dati sulle metastasi al fegato: aspettative di vita, tassi di sopravvivenza e probabilità di guarigione.
Indice
- Metastasi al fegato: sintomi in fase terminale
- Quando chiamare un medico
- Metastasi al fegato: quanto si vive? Aspettative di vita, prognosi e sopravvivenza
Resta aggiornato su offerte e novità. Segui la community social, pensa al benessere.
Metastasi al fegato: sintomi in fase terminale
Nel malato con metastasi al fegato, i sintomi in fase terminale possono variare per molti fattori. A seguire ne prendiamo in esame alcuni, considerando che non sono uguali per tutti. Inoltre, non sempre indicano che il paziente è in fase terminale.
Comunque sia, parla con il medico se si presentano i seguenti sintomi (clicca nel sintomo per approfondire):
- Coma epatico, problemi psichici e comportamentali
- Alterazioni del ritmo sonno – veglia
- Respiro affannoso, difficoltà a respirare e rantoli
- Poco appetito o difficoltà a deglutire
- Incontinenza e / o costipazione
- Febbre
- Problemi alla vista
- Ascite o edema
- Parametri vitali
Coma epatico, problemi psichici e comportamentali
Se il fegato non funziona non filtra le sostanze tossiche del sangue, che finiscono nel cervello. Ciò può causare encefalopatia epatica. Questa può avere vari stadi, da 0 a 4, stadio in cui il paziente entra in coma epatico. Il paziente mostra confusione, dorme di giorno e sta sveglio di notte. Può causare apatia, sonnolenza, confusione mentale e, infine, il paziente entra in coma.
L’agitazione terminale può comparire nelle fasi finali della vita. Il paziente può essere consapevole di ciò che accade e sentirsi a disagio a letto. Può lamentarsi o sembrare in difficoltà. A causa del forte dolore il paziente potrebbe fare smorfie o lamenti continui, qualcuno geme o urla.
Il paziente può avere confusione, problemi di memoria e allucinazioni. Può mostrare chiusura o ritiro dalla socializzazione.
Questi problemi possono avere gravi conseguenze. Vanno quindi trattati subito. Informa il medico prima possibile se si presenta confusione, agitazione o altro problema psichico.
La morfina può calmare l’agitazione. Far compagnia al paziente può aiutarlo a rimanere calmo.
Alterazioni del ritmo sonno – veglia
I malati terminali spesso dormono molto. Potrebbero non rispondere quando si tenta di riattivarli. Ma questo non significa che non possano sentirti.
Quindi è importante non smettere di parlare con loro e confortarli. Puoi sederti vicino a lui e tenergli la mano.
È importante non dire nulla che non vorrebbero sentire. È anche una buona idea dirgli quando vai o quando lasci la stanza.
Al contrario, il paziente potrebbe non riuscire a prendere sonno. Il medico può indicare un farmaco o un integratore per dormire.
Respiro affannoso, difficoltà a respirare e rantoli
In caso di gravi metastasi al fegato, i sintomi finali riguardano anche la respirazione del paziente. Si può sentire un rantolo o un suono gorgogliante mentre il paziente respira. Questo succede perché i muscoli del torace si indeboliscono, e non asportato bene il muco. Il paziente non sta soffocando.
Può aiutare un cuscino sotto la testa. Stare seduti con loro, parlare gentilmente e tenere la mano può essere molto rassicurante per loro.
Possono servire farmaci o un respiratore per aiutare il paziente a rilassarsi e respirare meglio.
Informa il medico se il malato ha un respiro rumoroso. A volte possono fare qualcosa per aiutarlo.
Poco appetito o difficoltà a deglutire
Come per le difficoltà a respirare, il paziente può aver difficoltà a deglutire. Informa il medico del problema. Può darti indicazioni su cosa fare in merito.
Il paziente può anche non avere fame o sete. Non bisogna costringerlo: potrebbe metterlo a disagio. È comunque importante farlo nutrire. Possono essere utili succhi di frutta, ghiaccio o brodo. Ciò manterrà la bocca umida.
Puoi mettere il burro cacao per impedire che le labbra si secchino e si screpolino.
Anche se non vogliono mangiare nulla, puoi inumidire le loro labbra e bocca ogni 1 o 2 ore con tamponi di acqua.
Incontinenza e / o costipazione
La persona morente potrebbe perdere il controllo della vescica e dell’intestino. Questo accade perché i muscoli in queste aree si rilassano e non funzionano.
Lo staff sanitario farà tutto il possibile per mantenere il malato il più pulito e confortevole possibile.
Quando le persone sono molto vicine alla morte e non mangiano o bevono, la quantità di urina e di feci che producono diminuisce sempre di più.
Febbre
Quando un paziente si sta avvicinando alla morte a causa delle metastasi al fegato, tra i sintomi della fase terminale c’è la febbre. Questo è il modo naturale del corpo di spegnersi. In alcuni casi, la febbre può salire a più di 40°C. Il paziente sarà caldo al tatto. Potrebbe sudare. Questo è normale e non servono acetaminofene o ibuprofene. Il medico può decidere di usare un narcotico, come l’ossicodone, per rilassare il paziente e aiutarlo a sentirsi più a suo agio.
Problemi alla vista
A causa delle metastasi al fegato, i sintomi della fase terminale colpiscono anche la vista. I muscoli degli occhi potrebbero non funzionare più bene. Quindi potrebbe non riconoscere i volti. Alcuni pazienti possono anche confondere le persone.
Resta aggiornato su offerte e novità. Segui la community social, pensa al benessere.
Ascite o edema
Ascite e edema sono accumuli di liquido che causano gonfiore allo stomaco o alle gambe. Ciò può indicare che il paziente sta peggiorando. Il medico o il personale sanitario terranno sotto controllo questi problemi.
Parametri vitali
Tutti gli operatori sanitari dovrebbero conoscere i parametri vitali per capire quando il paziente è deceduto. Il paziente può fare respiri rapidi, brevi o sporadici (da due a quattro respiri al minuto). Il torace poi smette di alzarsi e abbassarsi.
La mascella del paziente potrebbe rilassarsi e la bocca potrebbe rimanere aperta. Anche gli occhi possono rimanere aperti, le pupille saranno fisse e dilatate. Il paziente può anche perdere il controllo dell’intestino e della vescica al momento del decesso.
Quando chiamare un medico
Senti subito il medico se il malato ha uno dei sintomi sopra descritti. Può indicarti come gestirli o consigliare un trattamento.
Altri sintomi indicano un problema urgente:
- Vomito continuo, più di due volte al giorno per più giorni
- Perdita di peso inspiegabile
- Vomito con sangue
- Urine scure e feci chiare
- Ittero
Chiama un medico se si mostrano nel paziente.
Metastasi al fegato: quanto si vive? Aspettative di vita, prognosi e sopravvivenza
I dati su aspettativa di vita e tasso di sopravvivenza sono delle statistiche. Si basano su dati di altri pazienti. Ciò significa che non rivelano dati sulla tua condizione. Molte persone con metastasi al fegato hanno aspettative di vita maggiori. Puoi chiedere al tuo medico indicazioni e dati sul tuo caso specifico.
Queste informazioni possono tuttavia dare alcune indicazioni.
Aspettative di vita
In pazienti con metastasi al fegato, le aspettative di vita dipendono da cinque fattori:
- Dalla posizione originale del cancro
- Dalla grandezza del tumore
- Da quanto si è diffuso al fegato o in altri organi
- Dalla salute generale del malato
- Dalla funzionalità del fegato
Probabilità di guarigione e tassi di sopravvivenza delle metastasi epatiche
Nei pazienti con metastasi epatiche, il tasso di sopravvivenza dall’inizio dei sintomi è di circa 18 mesi, ma solo 3 mesi se ci sono molte metastasi.
Tuttavia, ci sono casi di pazienti con metastasi epatiche che vivono più di 5 anni.
Il trapianto di fegato migliora l’aspettativa di vita: la sopravvivenza a 5 anni è del 75% dei pazienti. Tuttavia, il cancro al fegato dev’essere diagnosticato in una fase precoce.
La resezione chirurgica può migliorare le possibilità di sopravvivenza.
Tuttavia, non è sempre possibile. Se l’intervento è possibile, aumenta parecchio l’aspettativa di vita. Il 75% dei pazienti sopravviverà 1 anno in più, il 50% altri 3 anni e il 30% per almeno 5 anni.
L’operazione è più indicata in pazienti con alcuni tipi di tumore (ad esempio, all’intestino crasso o al retto) e quando ci sono poche metastasi al fegato. Se il tumore è esteso, i tassi di sopravvivenza sono bassi anche dopo un trapianto.
Considerato che spesso le metastasi al fegato derivano dal cancro al colon, le probabilità di guarigione migliorano. Il 50% dei pazienti sopravvive più di 5 anni senza segni di recidive.
Nella maggior parte degli altri casi, il cancro che si è diffuso al fegato non è operabile.
Tuttavia, il trattamento può aiutare a ridurre i tumori, migliorare l’aspettativa di vita e alleviare i sintomi.
Inoltre, chemioterapia e trapianto di fegato insieme migliorano il tasso di sopravvivenza.
La salute del fegato migliora la prognosi delle metastasi epatiche
Un altro modo di capire la gravità della malattia è quello di classificare la funzionalità epatica con la classificazione di Child-Pugh o di MELD (più recente).
Il metodo Child-Pugh valuta tre parametri del sangue (albumina, tempo di protrombina e bilirubina nel sangue) e due aspetti clinici (ascite ed encefalopatia epatica).
La classificazione di MELD valuta solo tre parametri delle analisi del sangue: creatinina, bilirubina e tempo di protrombina normalizzato (INR).
In generale, peggiori sono i punteggi, minore è l’aspettativa di vita e il tasso di sopravvivenza.
Sintesi su aspettative di vita, prognosi e sopravvivenza
Prima si scopre la metastasi al fegato, migliore è il tasso di sopravvivenza, la prognosi e possibilità di guarigione. Se il tumore è piccolo e operabile la prognosi migliora.
Il circa il 30% dei pazienti con tumore al colon e metastasi al fegato avrà un buon risultato e sopravviverà oltre 5 anni. Se il tumore parte da altri organi è più difficile da operare. Le possibilità di guarigione sono minori a causa delle metastasi spesso estese in tutto il corpo, quindi difficili da operare.
il 16 gennaio 2018 ho scoperto di essere malato di cancro al colon sigma con metastasi epatiche collocate quasi tutte nel lobo sinistro del fegato. Operato il 30 gennaio con l’asportazione del sigma ,ho iniziato il trattamento di chemio terapia circa 15 giorni dopo con l’oxaliplatino ed ho ottenuto, nel giro di due mesi un’ottima risposta. Purtroppo nel mese di luglio si è scoperto che la terapia non faceva più effetto, anche se la situazione era rimasta stabile. immediatamente si è passati all’irinotecan con l’aiuto del biologico avastin e anche in questo caso, nonostante problemi all’intestino ed alla mascella, i risultati sono stati ottimi tanto che dalla pet è risultato a febbraio 2019 che ldi metastasi con metabolismo (suv) ne rimaneva una soltanto una ma che nel mese di dicembre era stata trattata con radioterapia stereoterassica. A causa dei problemi collaterali che ho detto e che stavano aumentando ho smesso la terapia ma purtroppo le maledette, dopo un mese, si sono risvegliate e sopratutto la più grade già trattata con radioterapia stereoterassica. inoltre in quel periodo tra marzo ed aprile ho sofferto di fortissimi dolori nella parte sinistr dell’intestino che poi sono passati con l’aiuto del cortisone. Quindi, di seguito, si è passati ad una cura immunologica e biologica co Afinitor, keitruda e Lymparsa. Il 22 agosto la sfortunata ha voluto che mi dovessi operare d’urgenza per un’aderenza intestinale ma senza alcuna resezione dell’intestino e chiaramente la cura è stata sospesa per circa una ventina di giorni, dopodiché l’oncologo, dopo i risultati della pet di controllo di circa una settimana fa (chiaramente andato male) mi ha subito prescritto la vecchia cura con Irinotecan ed Avastin. A questo punto la mia preoccupazione è cresciuta a dismisura…. Vi chiedo semplicemente se le cure e l’iter fino ad oggi che mi è stato fatto seguire vi risulta a grandi linee giusto, ache se i dati che vi ho dato sono chiaramente generici e se dovrei ascoltare altri consulti medici e magari chi sono gli oncologi più qualificati per i casi simili al mio. Io intanto ringrazio e resto a disposizione per rispondere a vostre lecite domande che possano approfondire il caso e inoltre ache a fornire del materiale del percorso curativo. Grazie di nuovo.
Buongiorno Marco
Come lei saprà, non si capiscono ancora bene le cause del tumore. Quindi non c’è ancora una cura definitiva. Lei quanti oncologi ha sentito prima di iniziare le terapie?
Adesso come stai? Anche mio padre sta combattendo…..?
buonasera mio marito 81 anni,dopo una turb per rimozione di un papilloma vescicale….classificato con l istologia T2….gli hanno consigliato e abbiamo fatto una tac t.b…..che ha evidenziato metastasi epatiche, polmonari e dell’ischio ….da luglio ad oggi ha avuto sempre gli esami ematochimici normali…..solo i marcatori Cea e C-19_9 sono elevati…..ha avuto un notevole dimagrimento.. le hanno fatto 4 somministrazioni di chemio con gemcitabina poi si sono fermati perché è comparsa febbre alta…ha appetito, non ha ittero ne ascite.. evacua e urina bene……..però da qualche giorno presenta edemi declivi e dolore interscapolare destro…..e inizia a non riconoscere me che sono la moglie….e non ricorda più niente di recente gli accada….ieri gli esami ematici..ancora nella norma….cisa devo pensare.. .grazie.
Buongiorno. Ha novità?
Sono Maria Grazia,ho una Poliposi famigliare,mi è stato asportato il colon, faccio di continui controlli.pero’ l’ultimo esame che ho fatto l’esame istologico lascia desiderare,ho un dolore fisso al fianco destro sospetto che sia il fegato.Sono preoccupata perché mia figlia ha stessa malattia mia.
Buongiorno Maria Grazia. Speriamo bene. Senta il suo medico e mi aggiorni
Mia suocera ha 81 anni, tumore al fegato di 9 cm metastasi non si può intervenire chirurgicamente, niente chemioterapia e diventata gialla bilirubina ormai altissima, e la vogliono dimettere.