Il tumore al seno è il cancro più comune nelle donne ed il tumore che causa più morti, dopo il cancro ai polmoni.
Sopravvivere è ormai più facile, grazie ai moderni metodi di prevenzione e cura. Una donna su 37 muore di cancro al seno.
In Italia ci sono circa 50.000 nuove diagnosi di cancro al seno ogni anno.
Conoscere i sintomi e fare controlli periodici è fondamentale per ridurre il rischio.
Indice
- Che cos’è il tumore al seno?
- Sintomi
- 11 fattori di rischio
- Diagnosi
- Terapia
- Prevenzione
- Prognosi e conclusioni
Punti chiave sul cancro al seno
Ecco i punti chiave sul tumore al seno che saranno approfonditi nell’articolo:
- Il cancro al seno è il cancro più diagnosticato nelle donne
- I sintomi principali sono un nodulo o gonfiore al seno, cambiamenti nella pelle o nel capezzolo
- I fattori di rischio che lo facilitano possono essere genetici, o dello stile di vita, come l’uso di alcool
- Ci sono varie terapie come: chirurgia, radioterapia e chemioterapia
- Molti noduli al seno non sono cancerosi, ma se compaiono consulta il medico
Che cos’è il tumore al seno?
Dopo la pubertà, il seno della donna si forma di adipe, tessuto connettivo e migliaia di lobuli, ghiandole che producono latte per allattare al seno. Le ghiandole sono collegate al capezzolo da tubi che portano il latte.
Nel cancro le cellule del corpo si moltiplicano in maniera incontrollabile. Lo sviluppo cellulare eccessivo causa il cancro.
I tipi di tumore al seno invasivi più comuni sono:
- Carcinoma duttale: questo inizia nel canale del latte ed è il tipo più comune (70-80% dei casi)
- Carcinoma lobulare: questo inizia nei lobuli e rappresenta il 10-15% dei casi
Nel cancro al seno invasivo le cellule tumorali invadono il tessuto nelle vicinanze e possono diffondersi in altre parti del corpo.
Nel tumore al seno non invasivo, il cancro è ancora all’interno del luogo di origine. Tuttavia, può diventare un tumore invasivo.
Sintomi del tumore al seno
Il primo sintomo del tumore al seno è di solito un nodulo nel seno o nell’ascella: un grumo che può essere indolore e spesso di forma irregolare. Il tumore al seno può anche avere altri sintomi.
Nodulo al seno, come riconoscerlo?
I noduli sono delle formazioni spesso tonde, dense e compatte. Può essere patologico, maligno o, come di solito, fisiologico che non causa problemi. I sintomi del nodulo al seno possono indicare se è benigno o maligno. L’autopalpazione del seno è fondamentale per rilevare i noduli al seno. È importante sapere che un nodulo al seno doloroso non vuol dire che sia maligno.
Nodulo al seno benigno
In genere ha i contorni netti è regolari. Sono mobili.
Nodulo al seno maligno
Di solito i noduli al seno maligni hanno forma irregolare e non sono mobili.
La maggior parte dei noduli non sono cancerosi, ma se li noti, bisogna farli controllare da un medico.
Altri sintomi del tumore al seno
Gli altri sintomi del tumore al seno sono:
- Dolore alle ascelle o al seno anche senza ciclo mestruale
- Pelle del seno spessa o arrosata (come “a buccia d’arancia”)
- Un’eruzione cutanea intorno o sul capezzolo
- Una perdita da un capezzolo, a volte di sangue
- Un capezzolo sprofondato (al contrario)
- Cambia la dimensione o la forma del seno
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11 fattori di rischio
Il cancro al seno parte di solito dai tubi del latte o dai lobuli che producono latte. Da lì, può diffondersi ad altre parti del corpo.
Le cause del cancro ancora non sono certe. Ma alcuni fattori di rischio possono favorirlo. Alcuni sono modificabili e puoi controllarli.
1. Genetica
Se un parente stretto ha o ha avuto, il tumore al seno, il rischio è maggiore.
Le donne con i geni BRCA1 e BRCA2 hanno più rischio di sviluppare il cancro al seno, cancro ovarico o entrambi. Questi geni possono essere ereditati. TP53 è un altro gene legato ad un maggiore rischio di cancro al seno.
2. Età
Il rischio aumenta con l’età. A 20 anni, la probabilità di sviluppare il cancro al seno è molto bassa. La maggior parte dei tumori al seno colpisce le donne con più di 50 anni. A 70 anni, il rischio aumenta ancora.
3. Precedenti di cancro al seno o noduli al seno
Le donne che hanno già avuto il cancro al seno hanno più rischio di ricaduta di chi non l’ha mai avuto.
Alcuni tipi di noduli benigni o non cancerosi aumentano la probabilità di sviluppare il cancro in seguito. Tra questi l’iperplasia duttale atipica o il carcinoma in situ.
4. Peso corporeo
Le donne in sovrappeso o obese dopo la menopausa hanno più rischio di sviluppare il cancro al seno. Probabilmente a causa di livelli di estrogeni più alti. L’eccesso di zuccheri può anche essere un fattore di rischio.
5. Pelle del sano inspessita
Il tumore alla mammella ha più probabilità di svilupparsi in tessuti mammari di densità maggiore.
6. Consumo di alcool
L’eccessivo consumo di alcol sembra avere un ruolo nocivo. Studi hanno dimostrato che le donne che consumano più di 3 bicchieri al giorno hanno un rischio maggiore.
7. Uso di estrogeni e allattamento al seno
L’uso di estrogeni per lungo periodo sembra aumentare il rischio di cancro al seno. Anche l’aumento di estrogeni: quindi con menopausa anticipata o tardiva. In questi casi i livelli di estrogeni sono più alti.
Un consiglio: allattare al seno, soprattutto per oltre un anno, sembra ridurre la probabilità di sviluppare il cancro al seno. La gravidanza e l’allattamento al seno riducono i livelli di estrogeno.
8. Trattamenti ormonali
L’uso della terapia ormonale sostitutiva (TOS) e l’uso di pillole anticoncezionali sono stati correlati al cancro al seno, a causa delle variazioni di estrogeni.
9. Esposizione a sostanze
Nel 2012 i ricercatori hanno provato che esporsi a certe sostanze cancerogene, ad esempio sul luogo di lavoro, può essere legata al cancro al seno.
Nel 2007, gli scienziati hanno suggerito che i turni notturni di lavoro potrebbero aumentare il rischio di cancro al seno, ma le ricerche più recenti indicano che è improbabile.
10. Esposizione alle radiazioni
La terapia del cancro con radioterapia aumenta il rischio di tumore al seno.
11. Mastoplastica additiva e sopravvivenza al cancro al seno
Le donne con protesi mammarie (chirurgia plastica) con il cancro al seno hanno un rischio maggiore di morire per la malattia e più probabilità di recidiva, rispetto alle donne senza impianti.
Perché? La causa può essere che le protesi nascondono il cancro durante gli screening, o perché gli impianti provocano cambiamenti nel tessuto del seno. Ci sono ricerche in corso.
Diagnosi
La prima diagnosi del cancro al seno si fa spesso con un controllo di routine, con l’autopalpazione, o quando la donna si rivolge al medico per i sintomi.
Alcuni esami aiutano a confermare la diagnosi.
Visita senologica
In questo esame clinico il medico controlla i noduli al seno della paziente e gli altri sintomi. Si raccolgono informazioni sulla storia clinica per valutare il rischio.
Sarà chiesto alla paziente di sedersi o di stare con le braccia in varie posizioni, come sopra la testa e nei fianchi.
Diagnostica strumentale
La mammografia è una radiografia usata per la prima diagnosi del cancro al seno. Le immagini prodotte aiutano a individuare eventuali noduli o anomalie.
L’ecografia mammaria è una tecnica simile più usata nelle donne con meno di 50 anni. L’ecografia mammaria è una scansione ad ultrasuoni e può aiutare a distinguere tra una massa tumorale da una cisti.
Un risultato sospetto di questi due test sarà approfondito con altri esami. La mammografia può mostrare anche un’area sospetta che non è cancro. Ciò può portare a stress inutile e talvolta interventi.
La risonanza magnetica prevede l’uso di un tracciante radioattivo e riesce a mostrare quanto è diffuso il cancro.
Marcatori tumorali
I marcatori tumorali sono sostanze rilasciate da alcuni tumori, compreso il cancro al seno. Un esame del sangue rileva i loro valori ematici per indicare per indicare un tumore. Sono usati soprattutto nella diagnosi di recidive e per valutare la prognosi e la stadiazione e la scelta della terapia più adatta.
I marcatori tumorali per il cancro alla mammella sono:
Biopsia
Nella biopsia si rimuove un campione di tessuto per l’analisi di laboratorio. Ciò mostra se le cellule sono cancerose e, se lo sono, quale tipo di tumore è.
La diagnosi indica anche la stadiazione del cancro (valuta lo stadio), per stabilire:
- La dimensione del tumore
- Quanto è diffuso
- Se è invasivo o non invasivo
- Se ha metastasi o si è diffuso in altre parti del corpo
Lo stadio da indicazioni sulla prognosi e aiuta a decidere la terapia migliore.
Terapia
Il terapia dipende da:
- L’età del paziente, la salute generale e le sue scelte
- La fase del cancro
- Il tipo di tumore al seno
- La sensibilità agli ormoni
Le opzioni principali sono:
- Chirurgia
- Radioterapia
- Chemioterapia
- Terapia ormonale
- Terapia biologica (o “terapia a bersaglio”)
Si valuterà la terapia migliore in base alla fase del cancro, altre condizioni mediche e preferenze individuali.
Chirurgia
Se è necessaria la chirurgia, la scelta del tipo dipenderà dalla diagnosi e dall’individuo.
Lumpectomia o biopsia aperta: si rimuove il tumore e un po’ di tessuto sano intorno per evitare la diffusione del cancro. Si sceglie se il tumore è piccolo ed è facile da separare dal tessuto circostante.
Mastectomia: nella mastectomia semplice si rimuovono lobuli, condotti, tessuto adiposo, capezzolo e parte dell’areola e della pelle. La mastectomia radicale elimina i muscoli e i linfonodi dalla parete toracica e dall’ascella.
Biopsia del linfonodo di sentinella: consiste nell’identificare e rimuovere il linfonodo sentinella (il primo che raccoglie la linfa). La rimozione può impedire la diffusione del cancro, perché se il cancro al seno raggiunge un linfonodo può diffondersi attraverso il sistema linfatico in altre parti del corpo.
Rimozione dei linfonodi ascellari: se ci sono cellule tumorali nel linfonodo sentinella, il chirurgo può asportare diversi nodi linfatici nell’ascella per prevenire la diffusione della malattia.
Ricostruzione: Dopo la chirurgia del seno, si può ricreare un seno in modo che sembri simile all’altro. Può essere fatta insieme alla mastectomia, o dopo. Il chirurgo può usare una protesi o del tessuto di un’altra parte del corpo del paziente.
Radioterapia
Nella radioterapia si usano dosi controllate di radiazioni per distruggere le cellule tumorali. La radioterapia inizia un mese dopo la chirurgia, insieme alla chemioterapia. Può uccidere tutte le cellule tumorali rimaste.
Ogni seduta dura qualche minuto e si fanno circa tre o cinque sedute a settimana per 3 – 6 settimane, a seconda dell’obiettivo e del tipo di cancro.
Gli effetti indesiderati della radioterapia sono stanchezza, linfedema (accumulo di linfa), cambiamenti e irritazione nella pelle del seno.
Chemioterapia
La chemioterapia è una cura di farmaci chimici. Nella chemioterapia adiuvante si usano farmaci citotossici che possono essere usati per uccidere le cellule tumorali. Si usa se esiste un elevato rischio di recidiva o di diffusione.
Se il tumore è grande può essere fatta la chemioterapia neoadiuvante. Si svolge prima della chirurgia per ridurre il tumore e facilitare la rimozione.
La chemioterapia può anche curare il cancro con metastasi o diffuso in altre parti del corpo e può ridurre alcuni sintomi, anche nelle fasi avanzate.
Può essere usato per ridurre gli estrogeni, perché possono far crescere alcuni tumori al seno.
Gli effetti indesiderati sono: nausea, vomito, perdita di appetito, fatica, perdita dei capelli e infezioni. I farmaci possono aiutare ad evitare molti effetti indesiderati.
Terapia ormonale
La terapia ormonale è usata più per prevenire recidive dei tumori al seno stimolati da ormoni. Questi sono indicati come tumori con cellule recettori per gli estrogeni e/o il progesterone (estrogeno e/o progesterone positivo). Vuol dire che questi ormoni stimolano la crescita del tumore.
La terapia di blocco dell’ormone è spesso usata dopo l’intervento chirurgico, ma può essere talvolta utilizzata prima per ridurre il tumore.
Può essere l’unica opzione per i pazienti che non possono subire interventi chirurgici, chemioterapia o radioterapia.
Gli effetti durano fino a 5 anni dopo l’intervento chirurgico.
Questa terapia ha effetto solo sui tumori sensibili agli ormoni.
Nella terapia si usano:
- Farmaci come: tamoxifene o, nelle nuove terapie, gli inibitori di aromatasi
- Farmaci che bloccano la produzione di ormone luteinizzante (agonisti LHRH) come il Goserelin o la Triptorelina
- Asportazione ovarica o soppressione con radioterapia (ovariectomia)
La terapia ormonale può influire sulla fertilità di una donna.
Terapia biologica
Le terapie biologiche (targeted therapies) usano farmaci che distruggono alcuni tipi di cancro al seno. In genere si usano gli anticorpi monoclonari come trastuzumab (Herceptin) e bevacizumab (Avastin) oppure gli inibitori della crescita tumorale come il lapatinib (Tykerb). Questi farmaci sono tutti usati per scopi diversi.
Tutte le terapie per il cancro al seno e altri tumori possono avere gravi effetti negativi.
Quando si decide la terapia, il paziente dovrebbe parlare col medico dei rischi e di come ridurre al minimo gli effetti negativi.
Prevenire il cancro al seno
Purtroppo non è ancora certa la causa del cancro al seno e non c’è nessun modo sicuro per prevenirlo. Alcuni stili di vita possono ridurre molto il rischio di tumore alla mammella. E di altri tipi di cancro. Inoltre la diagnosi precoce aumenta la probabilità di guarigione e di sopravvivere.
Prevenzione e stili di vita
Stili di vita e comportamenti salutari per prevenire il tumore al seno:
- Evitare il consumo eccessivo di alcool e il fumo
- Seguire una dieta sana ricca di carne magra, frutta, cereali e verdura di stagione. Con pochi grassi animali, sale e zuccheri
- Fare esercizio fisico
- Mantenersi normopeso con l’indice di massa corporea (BMI) nella norma
- Evitare pillole anticoncezionali con alti livelli di estrogeni
Le donne dovrebbero allattare i figli, in quanto può diminuire il rischio di cancro al seno.
Bisognerebbe inoltre valutare la terapia ormonale sostitutiva in menopausa (TOS). Le TOS di vecchia generazione possono aumentare gli estrogeni correlati col tumore al seno. Quindi è opportuno scegliere tra le nuove terapie ormonali più sicure.
La chirurgia preventiva è un’opzione per le donne a rischio elevato.
Esami preventivi
Bisognerebbe fare esami di routine per la diagnosi precoce:
Fino a 40 anni
Autopalpazione del seno ogni mese, 2-3 giorni dopo il ciclo
Visita senologica, marcatori tumorali ed ecografia mammaria ogni 5 anni
Tra 40 e 50 anni
Autopalpazione del seno ogni mese, 2-3 giorni dopo il ciclo
Visita senologica, marcatori tumorali, ecografia mammaria e mammografia ogni 1-2 anni
Dopo i 50 anni
Autopalpazione del seno ogni mese
Visita senologica, marcatori tumorali, ecografia mammaria e mammografia ogni anno
In alcuni casi può essere utile fare dei test genetici per la ricerca dei geni BRCA1 e BRCA2, correlati al cancro al seno. Se un parente stretto ha avuto la malattia, puoi rivolgerti a un genetista per vedere se conviene fare il test o no.
Prognosi e conclusioni
Lo stadio del cancro al seno e la cura tempestiva influenzano la prognosi.
Con la terapia, una donna con diagnosi di tumore al seno allo stadio 0 o stadio 1 ha una probabilità quasi del 100% di sopravvivere a 5 anni.
Se invece la diagnosi è fatta nella fase 4, la possibilità di sopravvivere 5 anni è circa del 20 %.
Si capisce quindi che è fondamentale fare controlli e screening periodici. Saper individuare i sintomi, soprattutto in fase iniziale, può salvarti la vita.
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